Andrea Santarlasci
Riflessi da un luogo invisibile
a cura di Arabella Natalini
30 ottobre 2015 - 23 gennaio 2016
La mostra si iscrive nel solco dell'articolata ricerca di Santarlasci che conduce spesso alla “scoperta” e alla “rammemorazione” di luoghi poco visibili e poco conosciuti, evocativi di dimensioni simboliche: “... è il luogo che suggerisce, che in qualche modo genera l’opera … Il luogo, per potersi definire come tale, e non come spazio aspecifico e astratto, deve, a mio avviso, contenere o alludere a un “significato”, a “un’immagine”, a un rimando che evochi e allo stesso tempo ci rinvii a un altrove, a un qualcosa che non è di questo luogo, che ci perviene da un altro contesto, ma allo stesso tempo appartiene al luogo stesso, intimamente custodito dentro di sé. Spesso proprio quel che sembra estraneo, quell’estraneità è ciò che identifica il luogo nella sua particolarità, solo a questo punto è possibile, per me, parlare di quel luogo e non di un altro. E’ questo l’aspetto più interessante, questa la caratteristica che ci fa comprendere la profonda specificità del luogo ...” (Andrea Santarlasci).